Porno subito

Quanti imberbi teen-ager hanno rimediato figure imbarazzanti nel chiedere all’edicolante di turno l’ultimo numero di “Deflorami” o l’allegato dvd di “Prevaricazione anale”? Certo non pochi. Il porno gode infatti da sempre (provate a negarlo) di un grande mercato, e la Rete non ha fatto che eliminare scomodi filtri e contribuire al successo di un genere cinematografico controverso e criticato, ma capace di momenti davvero toccanti.

Per coloro che solo ora si avvicinano a questa sublime forma d’arte, ritengo doveroso presentare una tassonomia chiara, che possa essere guida sicura nella scelta del genere più adatto alle proprie corde.

Oral [Oral]

 

Rimanendo in tema di corde, sono quelle vocali di giovani donne ad essere qui interessate.

La scena oral per antonomasia trova compimento in un tarro palestrato e dalla capigliatura di colore improponibile che lecca le labbra (non svelo quali) della partner con la delicatezza di un labrador. La giovane finge mugolando di provare una qualche forma di piacere, e dopo 40 secondi di questa pantomima è costretta ad iniziare un’interminabile fellatio e una contemporanea lotta contro l’ipossia.

Spesso la scena riserva un finale amaro. In bocca, ovviamente.

 

 

Anal [Anal]

 

Molte volte è stato portato all’attenzione pubblica il problema della sicurezza sul lavoro: nanoparticelle, cantieri a rischio, diritti dei lavoratori calpestati.

Nessuno però riflette abbastanza sulla condizione delle attrici di film anal, costrette a lavorare in situazioni di dura difficoltà, che possono avere nel tempo anche conseguenze invalidanti.

In questi film il copione ricalca da vicino quello del Dracula di Stoker: alla maniera del conte, le nemiche della fede vengono infatti mandate a morte per impalamento. Ma se Vlad era solito usare acuminati pali in legno, il porno si dimostra amico dell’ambiente impiegando delle particolari pelli gonfiabili e riutilizzabili.

 

 

GGG [gigigì]

 

Acronimo di German Goo Girl. Locuzione un po’ intraducibile, con essa si definisce una “ragazza tedesca che ama farsi prendere da loschi figuri in scantinati oscuri, facendosi poi ricoprire da litri di liquido seminale”. A questa fortunata serie di film si lega un aneddoto estremamente divertente.

Pochi mesi fa infatti, la Disney ha deciso di allietare i giovani lettori allegando ad un suo famoso settimanale (non potendo svelarne il nome, ne userò uno di fantasia: diciamo Tofolino) GGG – Il Grande Gigante Gentile, zuccheroso romanzo edito da Solani.

Centinaia di bimbi speranzosi hanno digitato la stringa “GGG” su gugol alla ricerca di notizie sul loro eroe, trovando invece la fine dell’infanzia.

 

 

ANIMAL [enimol]

 

E’ ancora un taboo per molti, ma il sesso con animali ha numerosi estimatori in tutto il mondo.

Del resto, una della posizioni più famose prende il nome, narra la leggenda, proprio dall’abitudine di alcuni pastori solitari: non potendo scendere a valle durante l’inverno per sfogare i loro istinti, erano soliti sorprendere alle spalle le più belle del gregge.

Ora il genere si è evoluto, e le pecorelle hanno lasciato il ruolo da protagoniste a fieri cavalli, simpatici cagnoloni e guizzanti serpenti.

Le associazioni animaliste da anni si battono per i diritti di quest’ultimi: mentre equini e canidi se la spassano alle spalle di avvenenti starlettes, i poveri rettili vengono presi a tradimento ed infilati in pertugi oscuri e umidicci.

Se una stegosaura vi sollevasse d’improvviso e vi inserisse di testa tra le sue natiche, ci rimarreste male anche voi: dite dunque no allo sfruttamento e boicottate gli snake-movies.

 

 

DOUBLE [dabol]

 

Potreste associare in modo ingenuo la parola “double” all’accoppiata Premiership – Champions League riuscita in passato al Manchester United. Si tratta invece di una scena hard in cui due uomini si intrattengono con una gentil donzella.

Tuttavia qualche legame col calcio rimane: la giovine infatti, come la difesa del Messina, si fa sorprendere su entrambi i lati.

 

 

GRANNY [grenni]

 

I grannies non sono premi per risultati conseguiti nell’industria musicale, ma pellicole in cui arzille nonnette si accoppiano con partner dell’età dei loro nipoti. E’ senza dubbio un genere per palati forti, soprattutto nelle scene orali.

 

 

LESBO [lesbo]

 

Una delle più amate e conosciute, questa straordinaria declinazione del cinema hard prevede scene di sesso esplicito tra avvenenti fanciulle. Molti filmati di sesso saffico sono utilizzati anche dal circuito Nettuno per l’università a distanza. In coinvolgenti lezioni frontali di fisica, le attrici misurano infatti le qualità penetrative di una decina di materie plastiche, modellate nella foggia tipica di un tubo di 15 cm. Con un approccio di reverse engineering, a partire dalla scala Jameson di resistenza dell’apertura intra-gluteos, è stata poi derivata la scala Mohs sulla durezza dei minerali.

 

 

GANG-BANG [gheng beng]

 

Una sola donna, solitamente molto carina e vestita solo della propria insipienza, con molti uomini. E’ una metafora dell’ufficio postale: dietro alla gentil signora si forma difatti una coda lunghissima, ma con pazienza tutti riescono a recapitare il proprio pacco. Spesso celere.

 

 

REVERSE GANG-BANG [reverse gheng-beng]

Se un pelo di f… tira più di un carro di buoi, una reverse gang-bang tira più di Rossi all’ultima curva. Si tratta, come il nome stesso evidenzia, di un’orgia al contrario: molte donne e uno o pochi uomini. E’ uno dei generi che presenta il tasso di mortalità più alto, soprattutto tra gli attori a fine carriera. Costoro comprendono infatti che la speranza di riavere dieci gnoccole di livello assoluto poste ad angolo retto (Pensavate fosse un nome casuale? Suvvia…) in loro onore diventa sempre più flebile, e decidono allora di togliersi la vita. Spesso girando una scena gay con un attore di origine africana.

 

 

BIG BOOBS [big bubs]

 

E’ una tipologia di film che va affrontata di petto. Grazie a seni resi enormi da colate di silicone, il bb-movie (big boobs movie) si sta ritagliando uno spazio importante nello scenario internazionale. Si vocifera che una delle maggiori case produttrici sia seriamente intenzionata ad acquistare una franchigia NBA per un’audace operazione di marketing: portare il titolo 2009 ai Chicago Boobs.

 

 

BIG NATURALS [big neciurals]

 

“Difendiamo la natura ed allora il mondo guarirà”, cantavano gioiosi i puffi: non avevano torto. Guardando le interpreti di questo genere di nicchia, capirete che se non proprio tutta la natura, perlomeno i meloni godono di ottima salute.

 

 

BDSM [bidiesseemme]

 

E’ una sigla conosciuta solo agli iniziati: Bondage Domination Sadism Masochism. Provate tuttavia a chiamare il servizio clienti di qualche compagnia telefonica, e chiedete di attivare una linea BDSM. Pur di chiudere un contratto, fingeranno di essere a conoscenza dell’esistenza dell’offerta e voi potrete trascorrere minuti impagabili chiedendo una frusta da 4 megabit al truffaldino operatore.

 

 

SHE-MALE [scimeil]

 

Se prestate attenzione, She-male potrebbe ricordarvi He-man, con poche riottose lettere di differenza. Ed è infatti dall’eroe di grandi e piccini che prende il nome questa categoria: uno she-male è la principessa Sheera con in più la spada di He-Man. La spada è per così dire incorporata, però.

Queste pellicole richiamano l’attenzione di un pubblico sempre più esteso ma possono provocare forti dipendenze, con gli squilibri psichici ed emotivi che ne conseguono. Uno dei più grandi estimatori del genere, sull’orlo dell’esaurimento, ha persino cercato di vendere degli occhiali da sole a 1000 euro l’uno.

 

 

CREAM PIE [crimpai]

 

Tradotto senza fronzolo alcuno, torta alla panna. La descrizione di questa variante del porno sarebbe piuttosto cruda, ed è noto come i dolci crudi possano urtare gli stomaci più sensibili. Cercherò di lasciare al vostro intuito: ammettiamo, per pura ipotesi, che il corpo di una donna possa essere considerato una torta. Che cosa vi viene in mente che ricordi una siringa ripiena di panna? Più non dimandate.

 

 

RAPE [reip]

 

Alla lettera, stupro. Genere in declino per la scarsa consistenza delle trame. Un idiota, in genere con un collant in testa, fa irruzione in un’abitazione dove una simpatica signora, all’ora di pranzo, gira in giarrettiera, perizoma di pizzo e tacchi neri da 12. “Ti stupro, città dalle alte mura (Troia)” grida lui. “Non mi toccare, incrocio tra cani di razze diverse (Bastardo)”, risponde lei. “Non hai capito, femminile di calzatura olandese (Zoccola), adesso te lo pianto nella fortuna (C**o)” insiste lui. “No, figlio del mestiere più antico del mondo (Pu***na), ribatte lei. Questo alterco va avanti circa 2 minuti, dopodiché ella si fa sodomizzare gridando di usarle lo stesso trattamento di un lego (Montarla), come se fosse una femmina di pastore tedesco (Alla stregua di una cagna).

 

 

PORNOCHIC [pornoscik]

Attrici di bellezza celestiale, particolari filtri e artifizi di regia per donare un effetto ricercato alla pellicola: nella pratica per questi film viene utilizzato lo stesso numero di camere di una finale di Champions. Il genere sta tuttavia perdendo consensi: non molti sono interessati a vedere al ralenti’ un fiotto di liquido seminale ripreso da 12 angolazioni e col commento tecnico di Aldo Serena. E senza che Matarrese dichiari che lo spermatozoo morto fa parte del sistema.

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