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Olanda – Italia, Europei 2008
Primo tempo
L’Europeo dell’Italia comincia allo Stade de Suisse di Berna, contro l’Olanda allenata da Marco Van Basten.
Arbitro dell’incontro, a sorpresa e in incognito, Claudio Baglioni.
Donadoni scioglie l’unico vero dubbio: De Rossi in panchina e dentro Ambrosini. Bravo ad interdire, grande personalità in fase di impostazione, tiro eccezionale; scelta quasi obbligata, se queste non fossero le caratteristiche di De Rossi.
Ambrosini ha comunque qualcosa da insegnare al romanista sui colpi di testa e, in misura maggiore, sui colpi di sole.
Gli azzurri partono forte con Di Natale; discesa elegante sulla destra, sguardo in area e cross: tutto perfetto se l’unico compagno, LucaToni, non si trovasse 5 metri dietro.
Dal canto suo, l’Olanda si fa notare nella metà campo avversaria con un accostamento maglia-calzettoni quanto mai imbarazzante.
Al sesto minuto anche per altro: Sneijder trova un tunnel di confusione su Gattuso e appoggia fuori per Van Nistelrooy; il destro si schianta su Barzagli, che confeziona così il miglior intevento della sua partita.
Tra il 9′ e il 10′ magia di Gattuso: ara dapprima la caviglia di Van der Vaart e poi quella di Van Nistelrooy cavandosela senza giallo. Sneijder, innervosito dal comportamento del milanista, spara la seconda punizione sui glutei di Ooijer, piuttosto infastidito.
L’Italia prova quindi a ripartire ma è fermata dal recupero di Van der Vaart, che dopo una manche tra i paletti azzurri con ottimo intertempo prova il diagonale: Buffon è campione del mondo e blocca a terra.
Poco più di un minuto e risposta azzurra sulla destra: combinazione Panucci-Camoranesi e palla scaricata fuori per Gattuso. Anch’egli è campione del mondo e trova un cross quasi morbido, considerando il suo sinistro: Toni cerca l’incrocio sul secondo palo con un colpo di testa in torsione, senza fortuna.
La torre azzurra avrebbe fatto meglio ad assecondare in parte il premier in carica, cercando il ponte nello stretto per l’accorrente Di Natale, solo al limite dell’area piccola.
A questo punto è opportuno ascoltare la prima profezia di Salvatore Bagni (clicca per ascoltare).
Minuto 17 e lancio dalla destra per Kuyt; questi evita Zambrotta col primo tocco e serve con una verticale perfetta Van Nistelrooy, solo davanti a Buffon.
Il 9 orange salta l’estremo difensore e viene toccato; Inzaghi sarebbe già a terra urlante ma Ruud resiste, anche se il contatto non gli permette di calciare: cross respinto in qualche modo.
Devono passare altri 5 minuti ed ecco un accenno di reazione da parte italiana: Ambrosini guadagna un calcio di punizione sulla tre quarti avversaria, lancio lungo di Pirlo e Toni, purtroppo alto solo 196 centimetri, riesce appena a sfiorare la sfera.
Punizione quasi speculare calciata poco dopo da Van Broscov; Materazzi prolunga in calcio d’angolo evitando un colpo di testa a 30 cm dalla riga di Van Nistelrooy.
Si arriva al minuto 25, con punizione per l’Olanda molto decentrata sul lato destro della tre quarti offensiva. Van der Vaart prova il tiro-cross sul secondo palo; Buffon esce, smanaccia, scaraventa via a manate in testa Panucci che lo ostacola e rientra tra i pali.
Col difensore azzurro a terra oltre la linea di fondo, il pallone è toccato da Mathijsen per Sneijder, che colpisce di prima. Il tiro cross mancino sfiora i piedi di tre difensori azzurri senza che questi, forse intimoriti dal giro di vite promesso dal premier in carica1, tentino di intercettare: pallone che prosegue dunque la sua corsa fino al piattone destro di Van Nistelrooy, per il vantaggio orange.
Proteste azzurre. Il realizzatore è però tenuto in gioco, secondo il guardalinee e il regolamento, da Panucci, la cui posizione è da considerarsi sulla linea di fondo. LucaToni si guadagna un’ottima ammonizione indicando il replay dell’azione sul maxi-schermo e cantando all’arbitro “Strada facendo vedrai”.
Il capocannoniere della Bundesliga prova a rifarsi con un doppio dribbling incredibilmente riuscito, venendo poi bloccato in seconda battuta.
30′. calcio d’angolo di Pirlo, quasi auto-rete, palla respinta sulla riga e contropiede olandese condotto da Van der Vaart che apre largo sulla sinistra per la percussione di Van Broscov.
Cambio di gioco su Kuyt, il quale fa l’unica cosa possibile quando si riceve un pallone alto sul lato corto dell’area di rigore e c’è un solo compagno nei paraggi, al centro dell’area avversaria: sponda in mezzo.
Lo capiscono tutti a parte la difesa italiana, con tentativo tardivo e disperato di chiusura da parte di Di Natale (!) e di Buffon in uscita; il numero uno chiude lo specchio a Sneijder, che riesce però a superarlo con una girata rapida sul primo palo. Olanda 2 Italia 0. Un risultato a dir poco inatteso, soprattutto alla luce delle parole del profeta (clicca per ascoltare):
Donadoni si consulta con il suo secondo per capire se il regolamento consenta di far entrare Cannavaro al posto di Barzagli, Materazzi, o se possibile, entrambi, ma deve arrendersi.
L’Italia prova a reagire: cross di Camoranesi e girata dD Natale, Van der Sar blocca senza difficoltà.
Al 35′ ammonizione per Zambrotta, forte di una bella tradizione contro l’Olanda; stavolta il merito è di Materazzi che lancia Kuyt sulla fascia con un interessante sinistro, costringendo il laterale al fallo tattico.
L’Italia tenta ancora di spingere sulla destra, dove Camoranesi lascia crossare Gattuso: questo non è bene e Van der Sar blocca infatti in presa alta.
Il rinvio è conquistato dalla difesa italiana; palla per Ambrosini che a 31 anni e con due reti da recuperare opta saggiamente per tentare il primo colpo di tacco della sua carriera: palla restituita all’Olanda.
Bisogna arrivare al 42′ per trovare Van der Vaart che taglia il campo con un filtrante rasoterra: Van Nistelrooy è davanti a Buffon ma il tiro è precipitoso e respinto di piede in angolo.
Chiude la frazione l’Italia, con Di Natale che controlla un lancio di Gattuso e prova il tiro dal limite, consegnando il pallone ad un tifoso appostato dietro la porta.
Secondo tempo
Si comincia, ebbene sì, con lo stesso risultato con cui si è finito. Ma nulla di cui preoccuparsi (clicca per ascoltare).
48′. Di Natale capisce che il modo più efficace per andare in porta è saltare tutti gli avversari, ma al 3° deve arrendersi e toccare indietro.
L’Olanda risponde con un passaggio al limite dell’area verso Van Nistelrooy che anticipa netto Materazzi; Marco è però campione del mondo e lo manda a terra con un calcio in rotazione sotto il ginocchio di pregevole fattura, senza che l’arbitro se ne avveda.
Passano due minuti e Gattuso trova finalmente l’ammonizione cercata per tutto il primo tempo.
53′. Pirlo e Zambrotta rimembran d’esser anche loro campioni del mondo; gran lancio del regista arretrato e Zambrotta può sbeffeggiare Kuyt: lo salta con l’esterno destro sul fondo, rientra e scarica d’esterno non troppo lontano dall’incrocio sul secondo palo. Van der Sar immobile, come natura vuole.
Un minuto e Materazzi lascia il posto a Grosso; a seguire De Jong rimedia l’ammonizione per un fallo su Ambrosini e Toni prova ad entrare in area con 2 giocatori appesi alla maglia senza ottenere il fallo: normale amministrazione, insomma.
Minuto 61: Gattuso inventa un delizioso retropassaggio d’esterno che quasi lancia in porta Van Nistelrooy.
L’Italia preme ma in maniera confusa: Grosso fa 40 metri di campo in circa 3 secondi ma trova la respinta della difesa sul suo tentativo di traversone.
Poco dopo tocca allora a Pirlo guadagnare un calcio di punizione quasi sulla linea laterale, a 30 metri dalla porta; sistema con cura il pallone, guarda in mezzo e poi tira con nonchalance una sassata che esce di poco. Van der Sar si esibisce nella classica espressione del portiere che ha calcolato la palla fuori ma si è in realtà defecato negli slip.
Al 65′ il neo entrato Del Piero prova subito l’interno sul secondo palo, Van der Sar blocca.
Ancora Del Piero taglia fuori due avversari con un gran controllo e prova la soluzione a girare dalla sua zona preferita, con la palla che si perde di poco sopra la traversa. A memoria non ricordo un suo goal in A dalla zona Del Piero negli ultimi 5 anni; potrebbe quindi essere utile calciare da zone altrui.
Passa un minuto e l’autore del primo goal, Van Nistelrooy, lascia il posto al possibile autore del terzo, Van Persie.
L’Italia opera l’ultimo cambio, Cassano per Camoranesi. Buffon vuole sempre migliorare e si esercita nel dribbling mandando a vuoto Van Persie.
Passano venti secondi e il genio di Bari vecchia trova un lancio millimetrico per Toni; solo davanti a Van der Sar Luca opta per un pallonetto mancino che termina appena alto (circa 7 metri) sopra la traversa.
Van Basten inserisce Heitinga al posto di Bouhlaoruz.
Pirlo lancia da una trentina di metri pescando alla perfezione Grosso: difensore evitato con stop a rientrare e sinistro forte ma non angolato che Van der Sar respinge.
Passa un minuto, Del Piero si guadagna un calcio di punizione oltre i 20 metri e chiede a Pirlo di lasciarlo battere. Andrea risponde che può farlo a fine partita nei viali vicino allo stadio, prende il pallone e calcia una fucilata velenosa su cui Van der Sar, che è campione d’Europa, fa un’ottima figura.
L’Olanda si slancia in contropiede: Van der Vaart per Van Broscov, di prima al centro per Kuyt: tiro respinto da Buffon sull’esterno, Kuyt recupera e mette in mezzo per il colpo di testa vincente di Giovanni Van Broscov. Nell’occasione Barzagli marcava Van Basten.
Olanda 3 Italia 0.
Dopo aver scodellato il traversone della terza rete, Kuyt lascia il posto ad Afellay. C’è tempo per una punizione di Grosso da cui ci sarà da imparare per il prossimo 6 nazioni e per una percussione di Afellay imbeccato dal lancio di Van der Sar: lato corto dell’area di rigore, doppio passo e splendido destro ad incrociare. Buffon è campione del mondo, ma è il lato alto della traversa, che non lo è, a respingere il tiro dell’esterno olandese.
Minuto 88: Van Persie irride Barzagli e un altro paio di difensori (ma più Barzagli) e conclude con un sinistro potente di poco fuori oltre il secondo palo.
Si arriva alla fine con tre minuti di recupero e senza nulla di rilevante da segnalare.
Italia traballante in difesa, con Buffon migliore in campo ed ultima nel girone: le speranza di qualificazione rimangono tuttavia intatte grazie all’orrido pareggio pomeridiano tra Francia e Romania.